Come Lavoriamo

La Nostra Filosofia di intervento psicologico

centro di psicoterapia integrata a aronno

Il centro di Psicoterapia Integrata Crisalide si fonda sulla collaborazione di un’equipe multidisciplinare composta da psicologi, psicoterapeuti e medici specializzati che, integrando le specifiche competenze di ogni professionista, cercano di rispondere alle svariate problematiche che possono insorgere in qualsiasi fase del ciclo della vita.

Schema Therapy

La Schema Therapy nasce dall’integrazione nella Teoria Cognitivo Comportamentale Standard di assunti teorici e tecniche tratti da altri approcci terapeutici, come ad esempio la Psicologia della Gestalt, la Teoria dell’Attaccamento, le Teorie Costruttiviste e Psicodinamiche.

Paragonata alla terapia cognitivo-comportamentale standard, la Schema Therapy attribuisce un maggior valore alle emozioni; enfatizza il rapporto terapeutico tra paziente e terapeuta come veicolo di cambiamento; assegna inoltre maggiore importanza all’analisi dei rapporti primari nell’infanzia come origine delle difficoltà attuali.

Concetto centrale è quello di schema maladattivo precoce, un pattern formato da ricordi, emozioni, cognizioni e sensazioni fisiche inerenti sé stessi e gli altri, che si sviluppa nell’infanzia o nell’adolescenza e viene rielaborato lungo tutto il corso della vita, e si caratterizza per risultare significativamente disfunzionale (ovvero non più adeguato alla vita della persona e alle richieste dell’ambiente).
Lo schema rappresenta ciò che l’individuo conosce; sebbene causi sofferenza, esso è familiare e viene sentito come giusto. Gli schemi maladattivi precoci “lottano per sopravvivere”, perché, a causa del bisogno di coerenza che contraddistingue l’uomo, ciò che è familiare tende ad essere mantenuto.

I pazienti sono guidati dagli schemi, proprio a causa dell’egosintonicità degli stessi: la persona è in un certo senso attratta dalle situazioni scatenanti che rafforzano gli schemi, rendendo molto difficile il cambiamento, e prima ancora il riconoscimento dei loro aspetti negativi, manifestando tipicamente comportamenti disfunzionali.

Gli schemi insorgono quando non vengono soddisfatti i bisogni emotivi primari (universali): attaccamento sicuro, protezione da minaccia e abuso, amore cura e attenzione, accettazione e lode, empatia, autonomia, validazione delle emozioni e dei bisogni, limiti realistici.
La sistematica frustrazione di uno o più di tali bisogni da parte delle figure di riferimento, soprattutto genitoriali, porta nel bambino alla formazione dello schema maladattivo precoce. Il temperamento biologico gioca un ruolo importante, interagendo con le esperienze infantili nella formazione dello schema.

Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale si sviluppa intorno agli anni 60 dello scorso secolo a partire principalmente dal lavoro di Aaron Beck e rappresenta una delle psicoterapie più diffuse per il trattamento di diversi disturbi psicopatologici.
Il termine “cognitivo” si riferisce a tutto ciò che accade internamente alla mente, ovvero tutti i processi mentali come pensiero, ragionamento, attenzione, memoria, con implicazioni sullo stato di coscienza o consapevolezza, etc.
Il termine “comportamentale” si riferisce invece ai comportamenti manifesti (azioni e condotte) da parte del soggetto.
Rappresenta lo sviluppo e l’integrazione delle terapie comportamentali e di quelle cognitiviste, ponendosi cioè in una posizione di sintesi degli approcci neocomportamentisti, della REBT (Rational-Emotive Behavior Therapy) di Albert Ellis e della terapia cognitiva classica di Aaron Beck, di cui cerca di integrare i principali aspetti funzionali.

È una terapia direttiva, adattata al trattamento individuale, di coppia e in gruppo, dove il terapeuta istruisce il paziente ed assume attivamente il ruolo di “consigliere esperto” permettendo di evidenziare dei cambiamenti e miglioramenti.

Essa è finalizzata a modificare quelli che la teoria di riferimento definisce i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e l’eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico.

A differenza di altre psicoterapie, la TCC si focalizza prevalentemente sul presente cioè si orienta alla soluzione dei problemi attuali. I pazienti apprendono alcune specifiche abilità (coping), che possono utilizzare anche in seguito, e che riguardano l’identificazione dei cosiddetti modi distorti di pensare, la modificazione di convinzioni irrazionali e il cambiamento di comportamenti disadattivi. Inoltre, la TCC poggia su una base sperimentale e un metodo scientifico e la sua efficacia nel trattamento di numerosi disturbi psicopatologici è stata convalidata empiricamente.

EMDR

EMDR significa “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari” ed è stato scoperto casualmente da Francine Shapiro nel 1987.

L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. E’ indicato nei DISTURBI POST TRAUMATICI dovuti a incidenti stradali, violenza fisica e psicologica, abusi sessuali, stupri, traumi sentimentali ecc. e che si manifestano con somatizzazioni di vario tipo e disagi psicologici ( ansia, fobie, incubi, flash, impotenza anche sessuale ecc.).
E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 20 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.
La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.

Psicoterapia ad orientamento Psicodinamico

Le psicoterapie ad orientamento psicodinamico pongono l’accento sull’esistenza di forze o attività psichiche che costantemente interagiscono ed entrano in conflitto tra loro, dando origine a specifici tratti di personalità, comportamenti e condotte che talvolta possono manifestarsi in sintomi di un disturbo psichico vero e proprio.
Molta importanza viene data al periodo infantile dal momento che gli schemi formatisi in quel periodo persistono nella vita adulta. Se in età infantile tali schemi sono risultati indispensabili alla “sopravvivenza psichica”, in età adulta essi possono spesso risultare disadattivi e controproducenti, nonché fonte di malessere e disagio. Nell’infanzia si interiorizzano modalità di relazionarsi, di percepire l’altro e di rispondere a queste situazioni; nella vita adulta tali modalità, anticamente apprese, sono espresse automaticamente ed inconsciamente come parte del carattere dell’individuo.

Il modello psicodinamico moderno si fonda su quattro aree teoriche psicoanalitiche:

  1. La psicologia dell’Io, di derivazione dalla teoria psicoanalitica classica di Freud;
  2.  La teoria delle relazioni oggettuali, derivata dalla teoria di Melanie Klein;
  3.  La psicologia del Sé, fondata da Heinz Kohut;
  4.  Le prospettive post-moderne formate da un insieme di teorie quali il costruttivismo, l’intersoggettivismo, le teorie interpersonali ed il modello conflittuale-relazionale.

La psicoterapia ad orientamento psicodinamico consiste fondamentalmente nell’esplorazione dei diversi aspetti del Sé, non completamente conosciuti, e delle influenze che ne derivano in particolar modo nelle relazioni interpersonali attuali e negli eventuali sintomi psicopatologici che la persona manifesta o ha manifestato in passato. Tali aspetti vengono ulteriormente identificati ed indagati all’interno della relazione terapeutica tra paziente e terapeuta, nell’ottica di un’ “esperienza emozionale correttiva” (F. Alexander, 1946, cit. in Rocco D. e Montorsi A., 2010 pp.51-60)

È sostanzialmente una terapia basata sul “colloquio” come strumento psicologico privilegiato. La frequenza delle sedute è generalmente settimanale, ma in alcuni casi o per determinati periodi di tempo la frequenza può essere bisettimanale o quindicinale. Terapeuta e paziente lavorano insieme per raggiungere gli obiettivi concordati.